Brasile 2014: i gironi del Mondiale

Le polemiche, dopo la composizione degli otto gironi del Mondiale 2014 in Brasile, erano prevedibili: in base ai meccanismi che la FIFA ha deciso di adottare, partendo dalla scelta delle teste di serie fino alla decisione di sorteggiare la squadra europea che avrebbe dovuto essere inserita nell’urna delle sudamericane, era alto il “rischio” di assistere a incontri ad altissimo coefficiente di difficoltà: così è stato.

Bastano due esempi: il Girone D farà una vittima illustre tra Italia, Inghilterra e Uruguay (sette titoli mondiali in tre), mentre la partita d’esordio del Gruppo B opporrà nientemeno che le due finaliste della scorsa edizione, Spagna e Olanda. Senza tralasciare, ovviamente, la sfida tra Cristiano Ronaldo e Mesut Ozil, ex compagni di squadra al Real Madrid: Germania-Portogallo sarà la sfida inaugurale del Girone G, che vede ai nastri di partenza anche il Ghana di Kevin-Prince Boateng e gli USA del giallorosso Bradley.

Dall’altro lato, il fatto che Svizzera, Colombia e Belgio fossero teste di serie ha finito per creare gironi altrettanto interessanti, ma con meno contenuti tecnici e spettacolari. Gli elvetici, nel Gruppo E, se la vedranno con la miracolata Francia di Pogba e Ribery, ma anche con Ecuador e Honduras. Falcao e compagni (Girone B) dovranno affrontare il Giappone di Zaccheroni e del promesso sposo rossonero Honda, la Costa d’Avorio del “grande vecchio” Drogba e la Grecia dell’astro nascente Mitroglou, attaccante dell’ Olympiakos accostato anche all’Inter. I Diavoli rossi del Belgio (Gruppo H), una delle squadre più interessanti e di prospettiva dell’intera Europa, incroceranno la Russia di don Fabio Capello, l’ Algeria dei nerazzurri Belfodil e Taider e la Corea del Sud, ormai lontana dai fasti del Mondiale casalingo del 2002 che la vide semifinalista.

Interessante anche il girone del Brasile padrone di casa e, ovviamente, grande favorito per la vittoria finale: Croazia, Messico e Camerun (Gruppo A) sembrano non rappresentare un ostacolo insormontabile per i verdeoro. Ci sarà un grande equilibrio per la conquista della seconda piazza, ma Neymar e soci non mancheranno il passaggio del turno: la vittoria nella Confederations Cup dello scorso giugno ha fatto intravedere le grandi potenzialità di una squadra giovane e dai margini di miglioramento enormi.

Infine l’Argentina (Gruppo F), capitanata dal giocatore più forte di questa epoca e tra i migliori di sempre: Messi sogna di emulare Maradona e, per farlo, gli manca proprio l’alloro mondiale con la Nazionale albiceleste. Vincere in casa degli acerrimi rivali brasiliani sarebbe per l’asso blaugrana il punto più alto di una carriera che lo ha già elevato, a soli 26 anni, nell’Olimpo di questo sport: per iniziare il cammino verso la gloria, i primi ostacoli si chiamano Iran, Nigeria e la debuttante Bosnia-Erzegovina.

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